Come sposarsi? In chiesa, in comune o all’estero? È necessaria la presenza di molti o è meglio vivere una favola in due?
Se la vostra scelta è per il sacramento del matrimonio religioso allora per sposarvi dovrete partecipare ad un corso prematrimoniale, un vero percorso tra temi etici in più incontri, in genere da 6 a 10. I documenti necessari sono: il certificato di Battesimo (che viene richiesto alla parrocchia dove si è celebrato il battesimo); il certificato di Cresima (da richiedere alla Parrocchia dove si è svolta la cresima, ma può non essere necessario se il registro parrocchiale ha annotato sul certificato di Battesimo anche la Cresima); il Certificato di Stato Libero Ecclesiastico (deve essere presentato solo da chi ha vissuto fuori dalla Diocesi in cui avviene il matrimonio per un periodo di almeno un anno dalla data di compimento dei sedici anni; è una dichiarazione che si compie davanti a due testimoni nella Parrocchia di residenza e vidimata dalla Curia) e l’attestato di partecipazione ai corsi prematrimoniale.
Sposarsi in Comune è più semplice: bisogna presentarsi all’Ufficio Matrimonio di stato civile del comune con i propri documenti d’identità. Non è necessario andare entrambi, basta, infatti, anche uno solo dei fidanzati, con delega a eseguire le pubblicazioni. Le pubblicazioni, con le generalità dei promessi e il luogo di celebrazione delle nozze, verranno esposte per 8 giorni alla Porta della Casa Comunale dei comuni di residenza di entrambi i futuri sposi. Vengono esposte per rendere nota a tutti l’intenzione dei fidanzati di sposarsi, affinché chiunque ne abbia motivo possa opporsi, qualora, ovviamente, sussistano degli impedimenti di cui costoro siano a conoscenza o nel caso ci fossero altre gravi ragioni previste dalla legge.
C’è anche chi sceglie la via più romantica, sposandosi lontano, e il matrimonio diventa il momento intimo in cui due persone innamorate si scambiano tra loro una promessa d’amore e una volta tornati in Italia basta registrare il matrimonio nel comune di residenza e civilmente si risulta sposati a tutti gli effetti. Alcuni matrimoni non temono il freddo: tra le mete più bizzarre la chiesetta di ghiaccio a Jukkasjarvi in Svezia. La chiesetta è attigua all’lce Hotel, l’albergo di ghiaccio che viene inaugurato ogni anno in dicembre per sciogliersi in aprile, in cui si dorme, sopra blocchi sempre di ghiaccio, su materassi di rami di abete e coperte di renna. Un matrimonio alternativo e dai forti connotati spirituali è sicuramente quello con il rito tibetano in Tibet o in Nepal oppure il rito buddista in Thailandia: basta recarsi in un monastero di monaci e loro provvederanno a tutto.
Un “ti amo” proclamato al mondo intero, quindi. C’è da dire però che in molti casi si può optare anche per cerimonie senza alcuna validità, che permettano però di vivere l’emozione di una vera e propria “promessa” scambiata con la propria amata o il proprio fidanzato. Molte coppie per esempio ripropongono la cerimonia anche per festeggiare nel migliore dei modi un anniversario importante.